Consiglio di Stato sentenza breve n. 2705 del 2014

ECLI:IT:CDS:2014:2705SENB

Massima

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Il Consiglio di Stato, nell'esaminare il ricorso in appello avverso la sentenza del Tribunale amministrativo regionale che aveva respinto il ricorso di un concessionario di un'area pubblica per il diniego di rinnovo della concessione e la revoca dell'autorizzazione commerciale, ha affermato il seguente principio di diritto: La normativa transitoria di cui all'art. 70, comma 5, del d.lgs. n. 59/2010, che prevede la proroga automatica delle concessioni in essere fino all'espletamento di procedure comparative per l'assegnazione degli spazi pubblici destinati al commercio, non trova applicazione quando l'Amministrazione, con atto programmatorio, escluda definitivamente l'area occupata dal concessionario dalle zone destinate a tale attività. In tal caso, l'Amministrazione ha il potere di revocare la concessione e assegnare al concessionario un'area alternativa, purché essa sia equivalente sotto il profilo della sua idoneità allo svolgimento dell'attività commerciale, tenuto conto anche di eventuali esigenze organizzative connesse a manifestazioni di particolare rilievo come l'Expo. Il giudizio di equivalenza tra le aree rientra nella discrezionalità amministrativa, che non risulta esercitata in modo illogico o irragionevole, anche in presenza di una diversa collocazione che non consenta di soddisfare pienamente l'interesse del concessionario a permanere nella precedente ubicazione, notoriamente appetibile per il costante movimento turistico. Pertanto, il diniego di rinnovo della concessione e la revoca dell'autorizzazione commerciale, con assegnazione di un'area alternativa ritenuta equivalente, non sono illegittimi.

Sentenza completa

N. 02326/2014
REG.RIC.

N. 02705/2014REG.PROV.COLL.

N. 02326/2014 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ex artt. 38 e 60 cod. proc. amm.
sul ricorso in appello numero di registro generale 2326 del 2014, proposto da:
Leopoldo Giorgio De Muzio, rappresentato e difeso dall'avvocato Luigia Carla Germani, con domicilio eletto presso il Consiglio di Stato in Roma, piazza Capo di Ferro n. 13;

contro

Comune di Milano in persona del Sindaco in carica, rappresentato e difeso dagli avvocati Raffaele Izzo, Antonello Mandarano, Ruggero Meroni, Irma Marinelli ed Anna Maria Pavin, con domicilio eletto presso l’avvocato Raffaele Izzo in Roma, Lungotevere Marzio n. 3;

per la riforma

della sentenza del Tribunale amministrativo della Lombardia, sede di …

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