Consiglio di Stato sentenza n. 10538 del 2023

ECLI:IT:CDS:2023:10538SENT

Massima

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L'ordinanza di demolizione di un immobile abusivo costituisce un provvedimento vincolato e doveroso, la cui adozione non richiede una specifica motivazione in ordine alle ragioni di pubblico interesse che impongono il ripristino della legalità violata. Infatti, l'accertamento della realizzazione di opere edilizie in assenza dei prescritti titoli abilitativi è sufficiente a giustificare l'ingiunzione di demolizione, senza che sia necessario individuare ulteriori interessi pubblici meritevoli di tutela. Tale principio trova applicazione anche nell'ipotesi in cui l'ordine di demolizione intervenga a distanza di tempo dalla commissione dell'abuso, in quanto l'affidamento del privato non è tutelabile di fronte alla realizzazione di interventi edilizi contra legem. Inoltre, gli interventi abusivi devono essere valutati nel loro insieme, senza poter essere considerati singolarmente e isolatamente come pertinenziali. Pertanto, l'ordinanza di demolizione di un immobile abusivo, essendo un provvedimento vincolato e rigidamente ancorato al ricorrere dei relativi presupposti di fatto e di diritto, non richiede una motivazione articolata e dettagliata, essendo sufficiente l'indicazione delle opere abusive e delle ragioni della loro abusività. Il principio di diritto affermato dalla giurisprudenza amministrativa è volto a garantire l'effettività della tutela dell'interesse pubblico al ripristino della legalità urbanistica violata, senza che possano essere invocate esigenze di tutela dell'affidamento del privato o la necessità di una puntuale motivazione in ordine alle ragioni di pubblico interesse sottese all'ordine di demolizione.

Sentenza completa

Pubblicato il 06/12/2023

N. 10538/2023REG.PROV.COLL.

N. 08833/2021 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 8833 del 2021, proposto da
Michele Ardito, rappresentato e difeso dall'avvocato Raffaele Montefusco, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Comune di Torre del Greco, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato Erik Furno, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Campania, Sezione Terza, n. 1766 del 17 marzo 2021.

Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;

Visto l'atto di costituzione in giudizio…

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