Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, nel dichiarare inammissibile il ricorso proposto dalla Fiva Confcommercio avverso gli atti di Roma Capitale e dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato relativi al rinnovo delle concessioni dei posteggi a rotazione per l'esercizio del commercio su aree pubbliche, ha affermato il principio secondo cui, nel processo amministrativo, un'associazione di categoria può impugnare atti che incidono sull'interesse collettivo dei propri associati solo a condizione che la questione dibattuta attenga in via immediata al perimetro delle finalità statutarie dell'associazione e che l'interesse dedotto sia riferibile, in maniera omogenea, a tutti gli associati, senza configurare conflitti interni all'associazione stessa. Infatti, l'associazione non può agire in giudizio per tutelare le posizioni soggettive di singoli iscritti, in quanto ciò violerebbe il divieto di sostituzione processuale sancito dall'art. 81 c.p.c. Pertanto, l'interesse collettivo dell'associazione deve identificarsi con l'interesse di tutti gli appartenenti alla categoria unitariamente considerata e non con la mera sommatoria degli interessi imputabili ai singoli associati.