Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 44668 del 24 ottobre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:44668PEN

Massima

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Il deterioramento doloso o la sottrazione di beni sottoposti a pignoramento, di cui il soggetto è proprietario e custode, integra il reato di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice, previsto dall'art. 388 commi 3 e 4 c.p., indipendentemente dallo scopo perseguito dall'agente, essendo sufficiente la consapevolezza del vincolo giudiziario e la volontà dell'amotio. Il dolo generico è integrato dalla conoscenza del vincolo giudiziario e dalla volontà dell'allontanamento del bene, a prescindere dalle finalità dell'agente. Il deterioramento repentino e radicale del bene pignorato, anche negli interni, in un breve lasso di tempo, nonostante l'anzianità del veicolo, e l'irreperibilità dello stesso nel luogo del pignoramento, sono elementi idonei a fondare la responsabilità penale dell'imputato, quale proprietario e custode. Il diniego delle attenuanti generiche è congruamente motivato sulla base dei precedenti penali e dell'assenza di elementi favorevoli, mentre la determinazione della pena, superiore al minimo edittale, è giustificata in relazione agli effetti della condotta, che ha determinato lo svuotamento della garanzia patrimoniale in danno della persona offesa. La condanna generica al risarcimento del danno in favore della parte civile costituisce la conseguenza immediata, diretta ed automatica della violazione di una prescrizione che sanziona penalmente una condotta di svuotamento della garanzia patrimoniale, nonostante l'esistenza di uno specifico vincolo di pignoramento in favore della stessa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CONTI Giovanni - Presidente

Dott. GIANESINI Maurizio - Consigliere

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

Dott. CORBO Antoni - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 26 giugno 2015 della Corte d'appello di Lecce;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. CORBO Antonio;
udite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. MARINELLI Felicetta, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso; udite le conclusioni dell'avvocato (OMISSIS), difensore della parte civile, che ha chiesto dichiararsi ina…

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