Cassazione penale Sez. V sentenza n. 24029 del 9 giugno 2016

ECLI:IT:CASS:2016:24029PEN

Massima

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Il giudice penale, nell'ipotesi di sopravvenuta abolitio criminis di un reato, è legittimato a pronunciarsi sulle statuizioni civili relative al risarcimento del danno, anche in assenza di una condanna definitiva dell'imputato, in quanto le obbligazioni civili derivanti dal fatto illecito non cessano per effetto della depenalizzazione. Ciò al fine di evitare una irragionevole disparità di trattamento tra il danneggiato che ha ottenuto una condanna al risarcimento in un processo penale concluso con la declaratoria di abolitio criminis e il danneggiato che ha ottenuto la stessa condanna con una sentenza irrevocabile, nonché di tutelare il diritto di difesa del danneggiato e il principio di ragionevole durata del processo. Pertanto, il giudice penale, pur dovendo dichiarare che il fatto non è più previsto dalla legge come reato, è tenuto a pronunciarsi sulle statuizioni civili relative al risarcimento del danno, in applicazione dei principi generali sulla successione delle leggi stabiliti dall'art. 11 preleggi, secondo cui il diritto al risarcimento permane anche a seguito di abolitio criminis, salvo che il legislatore non abbia espressamente disposto diversamente sui diritti quesiti. Ciò anche in considerazione della finalità deflattiva del contenzioso perseguita dalla riforma, che impone di non moltiplicare i giudizi civili.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. BRUNO Paolo A. - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 574/2013 CORTE APPELLO di TORINO, del 27/02/2015;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 03/03/2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GRAZIA MICCOLI;
Il Procuratore Generale della Corte di Cassazione, dott. Oscar CEDRANGOLO, ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 27 febbraio 2015 la Corte di Appello di Torino ha confermato la pronunz…

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