Cassazione penale Sez. V sentenza n. 49054 del 17 dicembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:49054PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Le dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, pur costituendo un elemento indiziario rilevante, necessitano di riscontri esterni per poter fondare un provvedimento cautelare, in particolare quando tali dichiarazioni riguardano l'appartenenza dell'indagato ad un'associazione mafiosa e la commissione di reati da parte dello stesso. Tali riscontri non possono essere desunti in via automatica dalla mera qualità criminale dell'indagato, ma devono essere oggettivamente riscontrabili sulla base di elementi di prova autonomi e indipendenti dalle dichiarazioni del collaboratore. Il giudice non può fondare il proprio convincimento su una petizione di principio, ma deve procedere ad un'attenta valutazione di tutti gli elementi probatori, senza trarre conclusioni aprioristiche dalla sola appartenenza dell'indagato all'associazione criminale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. FUMO M. - rel. Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 493/2012 TRIB. LIBERTA' di LECCE, del 12/06/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MAURIZIO FUMO;

Udito il PG in persona del sost. Gen. Dr.ssa G. Fodaroni che ha chiesto rigettarsi il ricorso.

udito il difensore avv. (OMISSIS), che, illustrando i motivi di ricorso, ne ha chiesto l'accoglimento.

RITENUTO IN F…

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