Cassazione penale Sez. V sentenza n. 19915 del 19 maggio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:19915PEN

Massima

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Il concorso materiale tra i reati di accesso abusivo a sistema informatico (art. 615-ter c.p.) e di indebito utilizzo di codici di accesso a sistemi informatici (art. 615-quater c.p.) è ammissibile quando le condotte, pur essendo tra loro consequenziali, non siano state realizzate in immediata successione e nell'ambito del medesimo contesto spazio-temporale, in danno della stessa persona offesa. In tali ipotesi, infatti, il delitto di cui all'art. 615-quater c.p. non può essere considerato mero antecedente necessario e assorbito nel più grave reato di cui all'art. 615-ter c.p. La responsabilità penale dell'imputato può essere affermata sulla base di elementi probatori diretti, quali l'accredito delle somme sottratte alle persone offese su un conto a lui intestato, previa identificazione mediante documenti a lui riconducibili, senza che assuma rilievo decisivo una versione alternativa dei fatti, priva di riscontri concreti. Nell'applicazione della circostanza attenuante della lieve entità del danno patrimoniale (art. 62, comma 1, n. 4, c.p.), il giudice deve valutare non solo il valore della cosa sottratta, ma anche l'entità complessiva del pregiudizio arrecato alla persona offesa, considerando i danni ulteriori direttamente ricollegabili al reato. Quando la pena irrogata non si discosti significativamente dal minimo edittale, è sufficiente il richiamo al criterio di adeguatezza della pena, senza necessità di una motivazione rafforzata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo Antoni - Presidente

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - rel. Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 25/01/2021 della CORTE APPELLO di FIRENZE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. PAOLA BORRELLI;
Lette le conclusioni del Sostituto Procuratore Generale Dott. FERDINANDO LIGNOLA, che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La sentenza impugnata e' stata emessa dalla Corte di appello di Firenze il 25 gennaio 2021 nei confronti di (…

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