Consiglio di Stato sentenza n. 1712 del 2011

ECLI:IT:CDS:2011:1712SENT

Massima

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La revoca dell'autorizzazione alla coltivazione di una cava può essere legittimamente disposta non solo quando l'alterazione della situazione geologica o idrogeologica sia dovuta a fattori naturali, ma anche quando sia imputabile a gravi inadempienze del titolare dell'autorizzazione, che rendano inopportuna la prosecuzione dell'attività estrattiva. La movimentazione del materiale estratto in una cava deve essere finalizzata esclusivamente al recupero e alla ricomposizione ambientale del sito, nel rispetto delle caratteristiche naturalistiche originarie, e non può essere autorizzata come mera attività di coltivazione di cava. L'accertamento dell'entità dell'escavazione abusiva in una situazione ambientale compromessa e alterata rientra nella categoria delle valutazioni tecnico-discrezionali, per cui il giudice deve verificare non se quella cui è giunta l'Amministrazione sia l'unica soluzione possibile, ma se essa sia, pur nella sua fisiologica opinabilità, tecnicamente attendibile. La mancata presentazione del certificato di regolare esecuzione delle opere di depurazione delle acque reflue industriali, prescritto nell'autorizzazione allo scarico, legittima il diniego della concessione in sanatoria delle vasche di decantazione e la sospensione dell'autorizzazione allo scarico. L'attività di quantificazione del danno ambientale, svolta dall'Amministrazione in vista dell'esercizio dell'azione risarcitoria in sede giudiziale, non ha carattere lesivo e non è quindi impugnabile in sede amministrativa.

Sentenza completa

N. 07623/2008
REG.RIC.

N. 01712/2011REG.PROV.COLL.

N. 07623/2008 REG.RIC.

N. 08000/2008 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 7623 del 2008, proposto dalla s.r.l. Ca' Vico, in persona del legale rappresentante por tempore, e dal signor Fabrizio Meneghini, in proprio, entrambi rappresentati e difesi dagli avvocati Anna Maria Tassetto, Mario Ettore Verino e Franco Zambelli, con domicilio eletto presso lo studio dell’avv. Mario Ettore Verino in Roma, via Lima, 15;

contro

La Regione Veneto, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliata per legge in Roma, via dei Portoghesi, 12;
la Provincia di Padova, in persona del legale rappr…

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