Cassazione penale Sez. II sentenza n. 35698 del 28 agosto 2013

ECLI:IT:CASS:2013:35698PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La presunzione di adeguatezza della custodia cautelare in carcere prevista dall'art. 275, comma 3, c.p.p. per i delitti commessi avvalendosi delle condizioni previste dall'art. 416-bis c.p. o al fine di agevolare l'attività delle associazioni di tipo mafioso, non opera in modo assoluto, ma è superabile qualora siano acquisiti elementi specifici, in relazione al caso concreto, dai quali risulti che le esigenze cautelari possono essere soddisfatte con misure meno afflittive. Pertanto, il giudice è tenuto a valutare tutti gli elementi rappresentati dalla difesa, come l'incensuratezza dell'indagato, la disparità di trattamento rispetto ad altri coinvolti, la presenza di vincoli reali su beni e quote societarie, il consenso all'estradizione e il rammarico per la latitanza, al fine di verificare se le esigenze cautelari possano essere soddisfatte con misure diverse dalla custodia in carcere.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto nell'interesse di:

(OMISSIS) n. (OMISSIS);

avverso l'ordinanza emessa il 25 gennaio 2013 dal Tribunale di Napoli;

Visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. CAMMINO Matilde;

udita la requisitoria del pubblico ministero, sost. proc. gen. Dott. DELEHAYE Enrico, che ha chiesto la dichiarazione di inammissibilita' del ricorso;

sentito il difensore avv. (OMISSIS) del foro di Napoli, che ha ch…

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