Cassazione penale Sez. I sentenza n. 14364 del 26 marzo 2013

ECLI:IT:CASS:2013:14364PEN

Massima

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La presunzione relativa di sussistenza delle esigenze cautelari, prevista per il delitto di associazione di tipo mafioso, può essere superata solo in presenza di elementi positivi che dimostrino l'allontanamento dell'indagato dal gruppo criminale e la recisione del legame associativo. Il mero decorso del tempo dalla cessazione della condotta associativa, come indicata nell'imputazione, non è di per sé sufficiente a far ritenere l'insussistenza delle esigenze cautelari, essendo necessario l'accertamento di fatti che rendano oggettivamente impossibile la prosecuzione del contributo dell'indagato all'organizzazione criminale. La presunzione di pericolosità sociale, pertanto, persiste fino a quando non siano acquisiti elementi idonei a dimostrare la stabilità dell'allontanamento dell'indagato dal sodalizio mafioso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. BONITO Francesco M.S - Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 325/2012 TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA, del 07/06/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIUSEPPE SANTALUCIA;

sentite le conclusioni del PG Dott. SPINACI Sante, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Il Tribunale del riesame di Reggio Calabria, in funzione di giudice dell'appello, ha confermato l'ordinanza con cui il giudice dell'udienza p…

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