Cassazione penale Sez. II sentenza n. 16087 del 12 aprile 2019

ECLI:IT:CASS:2019:16087PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, approfittando della propria posizione, sottoscrive il foglio delle presenze in orari diversi da quelli reali, inducendo in errore l'amministrazione pubblica in ordine all'effettivo espletamento delle mansioni lavorative e procurandosi ingiustamente la retribuzione per l'intera giornata lavorativa, commette il reato di truffa aggravata ai danni dell'ente pubblico, anche qualora l'indebito profitto sia stato effettivamente percepito. Tale condotta integra il reato nella forma consumata, essendo sufficiente la mera sottoscrizione del foglio presenze per considerare integrato l'elemento oggettivo del reato, a prescindere dall'effettiva percezione della retribuzione. Il dolo del reato sussiste anche qualora il pubblico ufficiale si sia dovuto allontanare dal luogo di lavoro per sopravvenute esigenze familiari, in quanto egli avrebbe dovuto comunque richiedere un permesso o dare atto della sua uscita anticipata, anziché sottoscrivere il foglio presenze in maniera fraudolenta. Il mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche, con valutazione di prevalenza sulla contestata aggravante, è adeguatamente motivato ove il giudice abbia considerato l'assenza di un positivo comportamento processuale dell'imputato sintomatico di autentico ravvedimento o resipiscenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PRESTIPINO Antonio - Presidente

Dott. ALMA Marco M. - rel. Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefano - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. PAZIENZA Vittorio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 27/03/2017 della Corte di Appello di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ALMA Marco Maria;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. PERELLI Simone, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza in data 27 marzo 2…

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