Cassazione penale Sez. I sentenza n. 38396 del 1 ottobre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:38396PEN

Massima

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Il giudizio di pericolosità sociale e la sua attualità, ai fini dell'applicazione di una misura di prevenzione, possono essere legittimamente desunti dalla reiterazione di condotte delittuose, anche se non tutte sfociate in condanne definitive, nonché dalla frequentazione di soggetti pregiudicati, a prescindere dall'esito di eventuali procedimenti penali pendenti. L'attività lavorativa lecita svolta dal soggetto sottoposto a misura di prevenzione non è di per sé sufficiente a escluderne la pericolosità, qualora permangano elementi indicativi di un contesto di stabile dedizione al crimine e a modi di vita antisociali. La motivazione del provvedimento che applica la misura di prevenzione, pur se sintetica, è ritenuta adeguata laddove faccia riferimento a tali elementi, senza che sia necessario un approfondito esame di ogni singolo episodio o procedimento giudiziario.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Consigliere

Dott. CORRADINI Grazia - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. BRICCHETTI Renato - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

CA. Vi. , nato a (OMESSO);

avverso il decreto pronunciato in data 25 settembre 2008 dalla Corte di appello di Napoli;

- udita la relazione del Consigliere Dott. BRICCHETTI Renato;

lette le conclusioni del pubblico ministero, in persona del S. Procuratore Generale Dott. GIALANELLA Antonio, che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

1. Con il provvedimento ind…

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