Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La prescrizione del reato è un istituto di carattere sostanziale che determina l'estinzione del reato per decorso del tempo, e deve essere rilevata d'ufficio dal giudice in ogni stato e grado del procedimento, anche in sede di legittimità, qualora risulti compiutamente maturata sulla base degli elementi acquisiti agli atti, senza che rilevi la mancata deduzione della relativa eccezione da parte dell'imputato. Il giudice è pertanto tenuto a verificare la sussistenza della causa estintiva della prescrizione, computando tutti i periodi di sospensione del decorso del termine prescrizionale previsti dalla legge, anche qualora tale verifica non sia stata espressamente richiesta dalla difesa, in quanto la declaratoria di prescrizione costituisce un obbligo di legge che incombe sul giudice a tutela del principio di legalità e di ragionevole durata del processo. Pertanto, il giudice di legittimità che ometta di rilevare d'ufficio la prescrizione del reato, nonostante gli elementi acquisiti agli atti ne dimostrino la compiuta maturazione, incorre in un errore di fatto che legittima la revoca della sentenza ai sensi dell'art. 625-bis c.p.p.