Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 22308 del 8 giugno 2012

ECLI:IT:CASS:2012:22308PEN

Massima

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Il provvedimento di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno nel comune di residenza è ricorribile in Cassazione soltanto per violazione di legge e non per vizi di motivazione, salvo l'ipotesi di mancanza totale o di motivazione apparente, ossia quando essa appaia priva dei requisiti minimi di coerenza, completezza e logicità ovvero risulti assolutamente contraddittoria, in modo da impedire di intendere le ragioni della pronuncia. In sede di legittimità, pertanto, non è deducibile il vizio di motivazione, se non nelle suddette ipotesi eccezionali, essendo il provvedimento di prevenzione impugnabile unicamente per violazione delle norme di legge che disciplinano la materia, come previsto dalla Legge n. 1423 del 1956, articolo 4. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione dei presupposti per l'applicazione della misura di prevenzione, la quale è sindacabile in Cassazione solo per profili di legittimità e non di merito, salvo i casi di manifesta illogicità o contraddittorietà della motivazione. L'accertamento dei requisiti di applicabilità della misura di prevenzione, infatti, rientra nella competenza esclusiva del giudice di merito, il cui apprezzamento non è censurabile in sede di legittimità, se non per vizi logici o giuridici evidenti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. IPPOLITO Francesco - rel. Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) n. a (OMISSIS);

contro la sentenza della Corte d'appello di Messina, emessa il 4.4.2011;

- letto il ricorso e il provvedimento impugnato;

- udita la relazione del cons. F. Ippolito;

- letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del sostituto procuratore generale GIALANELLA Antonio, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO

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