Cassazione penale Sez. I sentenza n. 2300 del 20 gennaio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:2300PEN

Massima

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La pericolosità sociale di un soggetto condannato per il reato di partecipazione ad associazione di tipo mafioso si presume attuale sulla base della stabilità del vincolo associativo, anche in assenza di recenti contributi significativi all'attività del sodalizio, purché risulti un pregresso coinvolgimento di elevato livello nelle attività criminali, tale da dimostrare una completa messa a disposizione dell'organizzazione. Ai fini della confisca di prevenzione, la pericolosità sociale, oltre ad essere presupposto ineludibile, costituisce anche la "misura temporale" del suo ambito applicativo: pertanto, con riferimento alla c.d. pericolosità generica, sono suscettibili di ablazione soltanto i beni acquistati nell'arco di tempo in cui si è manifestata la pericolosità sociale, mentre, con riferimento alla c.d. pericolosità qualificata, il giudice dovrà accertare se questa investa l'intero percorso esistenziale del proposto o se sia individuabile un momento iniziale ed un termine finale, al fine di stabilire se siano confiscabili tutti i beni riconducibili al soggetto o soltanto quelli ricadenti nel periodo temporale individuato. La sproporzione tra il valore dei beni acquisiti e i redditi leciti del soggetto, in assenza di prova della legittima provenienza del denaro utilizzato per l'acquisto, legittima la presunzione che i beni siano frutto di attività illecite, in particolare legate al contesto mafioso in cui il soggetto si muoveva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOGINI Stefano - Presidente

Dott. MANCUSO ((omissis)) - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - rel. Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

Dott. CAPPUCCIO Daniele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto del 05/03/2021 della CORTE APPELLO di PALERMO;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. GIACOMO ROCCHI;
lette le conclusioni del PG Dr. ((omissis)) che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con il decreto indicato in epigrafe, la Corte di appello di Palermo, in parziale riforma di quello del Tribunale di Palermo appellato da (OMISSIS), (OMISSIS) e (OMISSIS), revocava la confisca di conti correnti e di conti deposito a ris…

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