Il furto di rami, tronchi e altri beni naturali ubicati in zona demaniale integra il reato di furto aggravato dall'esposizione alla pubblica fede ai sensi dell'art. 625, comma 1, n. 7, c.p., in quanto si tratta di cose che per destinazione e necessità naturale sono esposte alla pubblica fede, a prescindere dal fatto che tale esposizione non dipenda da un'azione o omissione del possessore. L'aggravante sussiste anche qualora l'area sia recintata ma facilmente accessibile e sottoposta a una vigilanza saltuaria, non potendosi ritenere che in tal caso la cosa sia adeguatamente protetta. Il principio di diritto si applica a tutti i casi analoghi di sottrazione di beni naturali demaniali, indipendentemente dalle specifiche modalità del fatto e dalle caratteristiche del luogo in cui esso è avvenuto, essendo la ratio dell'aggravante quella di tutelare un bene che non può essere adeguatamente custodito. La massima è formulata in modo da essere autosufficiente, applicabile a fattispecie analoghe e priva di riferimenti al caso concreto, citazioni non essenziali e dettagli procedurali.