Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 27174 del 12 luglio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:27174PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La retrodatazione della custodia cautelare prevista dall'art. 297, comma 3, c.p.p. (c.d. "contestazione a catena") opera solo quando i fatti oggetto della seconda ordinanza cautelare erano già "desumibili" dagli atti prima del rinvio a giudizio disposto per i reati contestati nella prima ordinanza, essendo irrilevante l'epoca della commissione o la conoscenza dei reati oggetto della prima misura cautelare. Pertanto, la retrodatazione non trova applicazione quando i fatti contestati nella seconda ordinanza sono emersi successivamente al rinvio a giudizio disposto per i reati della prima ordinanza, in quanto in tale ipotesi non sussiste il presupposto della previa conoscibilità dei nuovi fatti da parte dell'autorità giudiziaria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio S. - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. FAZIO Anna Maria - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Bo. Ga. , nato a (OMESSO);

avverso la ordinanza del 19/02/2011 del Tribunale di Salerno;

visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Ersilia Calvanese;

udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. DELEHAYE Enrico, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

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