Cassazione penale Sez. I sentenza n. 1207 del 10 gennaio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:1207PEN

Massima

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Il delitto di associazione di tipo mafioso di cui all'art. 416-bis c.p. è integrato dalla partecipazione attiva di un soggetto a una struttura criminale di tipo mafioso, caratterizzata da una organizzazione piramidale e gerarchica, dotata di una direzione unitaria e di un coordinamento centrale, che esercita un controllo capillare del territorio attraverso l'intimidazione e la forza di coercizione derivante dal vincolo associativo. La sussistenza di gravi indizi di colpevolezza per il reato associativo può essere desunta da conversazioni intercettate tra soggetti organici all'associazione, anche se non dotate di precisione e concordanza, purché siano ancorati a fatti certi e idonei a far desumere con elevata probabilità l'attribuzione del reato all'indagato. In particolare, rilevano le conversazioni che evidenziano l'inserimento del soggetto nell'organigramma dell'associazione, il suo ruolo e le dinamiche interne del sodalizio, nonché l'utilizzo di luoghi di ritrovo e di comunicazione tra gli associati. L'accertamento della responsabilità penale per il delitto di cui all'art. 416-bis c.p. non richiede la prova di specifici atti criminosi, essendo sufficiente la dimostrazione della partecipazione attiva e consapevole del soggetto all'associazione mafiosa, anche attraverso il mero svolgimento di attività di supporto logistico e organizzativo. La valutazione degli elementi indiziari deve essere effettuata in modo globale e complessivo, senza che assuma rilievo la prospettazione di una diversa e più favorevole interpretazione delle risultanze investigative da parte del ricorrente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. CAIAZZO Luigi Pietro - Consigliere

Dott. TARDIO Angela - rel. Consigliere

Dott. MAZZEI Antonella P. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato il (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 400/2011 TRIBUNALE LIBERTA' di REGGIO CALABRIA, del 05/05/2011;

i sentita la relazione fatta dal Consigliere dott. Angela Tardio;

sentite le conclusioni del Procuratore Generale dott. Mario Fraticelli, che ha chiesto il rigetto del ricorso;

preso atto che nessuno e' presente per il ricorrente.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza del 5 maggio 2011, il Tribunale di Reggio Calabri…

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