Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 9042 del 6 marzo 2020

ECLI:IT:CASS:2020:9042PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, nell'esercizio delle proprie funzioni e abusando della propria qualità e dei propri poteri, costringe o induce una persona a subire atti sessuali, commette il reato di violenza sessuale aggravata. Tale condotta, caratterizzata dall'abuso di potere e dalla violazione dei doveri inerenti alla funzione pubblica, lede in modo grave la libertà e l'autodeterminazione sessuale della vittima, la quale si trova in una posizione di debolezza e inferiorità tale da rendere difficile la privata difesa. Pertanto, il giudice, nel valutare la gravità del fatto e nel determinare la pena, deve tenere conto dell'abuso di potere e della violazione dei doveri di ufficio, nonché delle circostanze di tempo, luogo e persona che hanno ostacolato la possibilità di reazione della vittima. Inoltre, qualora il pubblico ufficiale si sia appropriato indebitamente del mezzo di servizio per commettere il reato, tale condotta integra il reato di peculato d'uso aggravato, in concorso con il reato di violenza sessuale. In tali casi, il giudice deve procedere al bilanciamento tra le attenuanti generiche e le aggravanti contestate, al fine di determinare la pena in modo proporzionato alla gravità complessiva dei fatti. Infine, il giudice deve valutare con attenzione l'eventuale richiesta di applicazione dell'attenuante della minore gravità del fatto, prevista per il reato di violenza sessuale, tenendo conto delle specifiche circostanze del caso concreto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DOVERE Salvatore - Presidente

Dott. TORNESI ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. ESPOSITO Aldo - Consigliere

Dott. DAWAN Daniela - Consigliere

Dott. PICARDI Francesca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 15/11/2018 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere TORNESI ((omissis))TA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore ZACCO FRANCA che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
E' presente l'avvocato (OMISSIS) del foro di NAPOLI in difesa di (OMISSIS), che insiste per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN …

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