Cassazione penale Sez. V sentenza n. 1836 del 16 gennaio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:1836PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (art. 612-bis c.p.) può essere integrato anche dalla reiterazione di condotte moleste e minacciose attraverso messaggi di posta elettronica o sms, anche successivamente all'ammonimento formale della vittima, in quanto tali comportamenti, pur in assenza di violenza fisica, sono idonei a cagionare un perdurante e grave stato di ansia e di paura nella persona offesa, compromettendone gravemente la qualità di vita. La sussistenza delle esigenze cautelari, in particolare il pericolo di reiterazione del reato e di inquinamento probatorio, può essere desunta dalla prosecuzione delle condotte persecutorie anche dopo l'ammonimento, senza che assuma rilievo decisivo il tempo trascorso dall'ultimo episodio, atteso che il reato in questione si caratterizza per la sua natura permanente e progressiva. Ai fini della valutazione della proporzionalità della misura cautelare, il giudice deve tenere conto non solo della pena edittale prevista per il reato contestato, ma anche della concreta prognosi sull'esito del giudizio, senza che assuma rilievo determinante la possibile concessione della sospensione condizionale della pena.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMO Maurizio - Presidente

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. SCARLINI E. V. S. - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - rel. Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto dal difensore di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 21/7/2016 del Tribunale di Reggio Calabria;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Luca Pistorelli;
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. FILIPPI Paola, che ha concluso per il rigetto del ricorso;
udito per l'imputato l'avv. (OMISSIS), che ha concluso chieden…

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