Cassazione penale Sez. I sentenza n. 34030 del 15 settembre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:34030PEN

Massima

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Il tentativo di omicidio commesso mediante l'utilizzo di un coltello per infliggere più colpi in una zona vitale del corpo della vittima, in un contesto di accesa conflittualità familiare, esclude la sussistenza dei presupposti della legittima difesa, anche nella forma putativa, in quanto l'intervento dell'imputato armato non era strettamente necessario a respingere l'aggressione, essendo la vittima in inferiorità numerica e priva di armi, e l'imputato ha agito con dolo d'impeto, infliggendo un secondo colpo che, secondo la sua rappresentazione, avrebbe potuto provocare la morte. Tuttavia, la mancata motivazione in ordine al riconoscimento dell'aggravante di cui all'art. 61, n. 5, c.p. e al conseguente giudizio di bilanciamento ex art. 69 c.p. comporta l'annullamento parziale della sentenza con rinvio per nuovo esame di tali profili.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TARDIO Angela - Presidente

Dott. MANCUSO Luigi F.A. - Consigliere

Dott. BINENTI Roberto - rel. Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. TOSCANI Eva - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 06/07/2021 della CORTE APPELLO di REGGIO CALABRIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal ((omissis));
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona dell'Avvocato generale ((omissis)), che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di appello di Reggio Calabria, con la sentenza indicata in epigrafe, riformando parzialmente quella del Tribunale di Reggio Ca…

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