La revoca illegittima di un finanziamento pubblico concesso a un'impresa, in assenza di effettivi inadempimenti contrattuali o di gravi irregolarità nella documentazione prodotta, determina la responsabilità aquiliana della pubblica amministrazione per il danno patrimoniale subito dal beneficiario, consistente nella perdita del finanziamento e nel mancato utile derivante dalla mancata realizzazione del programma di investimento. Tale responsabilità sussiste anche in assenza di una giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo sulla domanda risarcitoria, in quanto la lesione dell'interesse legittimo all'ottenimento del beneficio economico configura una lesione di un bene della vita rientrante nella sfera giuridica del privato. Ai fini della quantificazione del risarcimento, oltre al danno emergente pari all'importo del finanziamento revocato, deve essere riconosciuto un risarcimento per il lucro cessante, determinato in via equitativa in una percentuale del valore del finanziamento, mentre non è sufficiente la mera allegazione di un danno non patrimoniale, dovendo questo essere adeguatamente provato.