Cassazione penale Sez. V sentenza n. 26610 del 18 giugno 2013

ECLI:IT:CASS:2013:26610PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il riconoscimento del vincolo della continuazione tra più reati, ai sensi dell'art. 671 c.p.p., richiede una valutazione complessiva degli elementi caratterizzanti il disegno criminoso unitario, quali l'omogeneità tipologica delle condotte, l'identità del territorio, la vicinanza temporale e l'eventuale stato di tossicodipendenza dell'imputato. Ove il giudice ritenga prevalente il criterio temporale per escludere la continuazione, ha l'onere di esplicitare tale valutazione e di motivarla adeguatamente, con riferimento ai fatti oggetto delle singole sentenze, al fine di verificare l'assenza di altri possibili indici rivelatori dell'unicità del disegno criminoso. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione di tali elementi, sindacabile in sede di legittimità solo in caso di manifesta illogicità o irragionevolezza della motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GRASSI Aldo - Presidente

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Pao - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 239/2011 GIP TRIBUNALE di LIVORNO, del 20/12/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. DEMARCHI ALBENGO PAOLO GIOVANNI.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza 13/1/11 il Gip del Tribunale di Livorno, giudice dell'esecuzione, decidendo sull'istanza di (OMISSIS) intesa al riconoscimento del vincolo della continuazione tra i reati di spaccio di droga di cui a tre distinte sentenze passate in giud…

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