Consiglio di Stato sentenza n. 1411 del 2024

ECLI:IT:CDS:2024:1411SENT

Massima

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Il Consiglio di Stato, con la presente sentenza, afferma il principio secondo cui la presentazione di una domanda di condono edilizio non preclude all'amministrazione comunale l'adozione di provvedimenti repressivi dell'abuso edilizio, qualora l'illecito contestato sia diverso e più grave rispetto a quello oggetto della richiesta di sanatoria. Nello specifico, la Corte ha rilevato che, nel caso di specie, l'illecito accertato dal Comune, consistente in una lottizzazione abusiva realizzata mediante la costruzione di più immobili, il posizionamento di roulotte e l'apposizione di recinzioni, era del tutto estraneo all'oggetto della domanda di condono presentata in precedenza, la quale riguardava un singolo fabbricato di modeste dimensioni. Pertanto, la pendenza del procedimento di condono non impediva all'amministrazione di esercitare i propri poteri repressivi, in quanto si trattava di illeciti edilizi distinti e non coincidenti. Il principio affermato dalla sentenza è che la presentazione di una domanda di condono edilizio non costituisce, di per sé, un ostacolo all'adozione di provvedimenti sanzionatori da parte del Comune, qualora l'abuso accertato risulti diverso e più grave rispetto a quello oggetto della richiesta di sanatoria. In tali ipotesi, l'amministrazione conserva il potere-dovere di esercitare i propri poteri di vigilanza e repressione, a tutela dell'ordinato assetto del territorio. La massima sottolinea, inoltre, come la valutazione circa la coincidenza o meno degli illeciti debba essere effettuata non solo sotto il profilo materiale, ma anche con riferimento alla loro qualificazione giuridica. Pertanto, la semplice presentazione di una domanda di condono non è sufficiente a paralizzare l'azione amministrativa, essendo necessario che l'abuso oggetto della richiesta di sanatoria sia il medesimo di quello contestato dall'ente locale.

Sentenza completa

Pubblicato il 12/02/2024

N. 01411/2024REG.PROV.COLL.

N. 05073/2022 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 5073 del 2022, proposto da
-OMISSIS-rappresentata e difesa dagli avvocati ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio presso lo studio dell’avvocata Spognardi in Roma, via ((omissis)), n. 27, int. 19;

contro

Comune di Minturno, in persona del Sindaco in carica, rappresentato e difeso dall’avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, Sezione staccata di Latina, n. -OMISSIS-resa tra le parti;

Visti il ricor…

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