Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza breve n. 10699 del 2015

ECLI:IT:TARLAZ:2015:10699SENB

Massima

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Il provvedimento amministrativo di sospensione di attività edilizia abusiva, adottato ai sensi dell'art. 27 del D.P.R. 380/2001, può essere impugnato dinanzi al giudice amministrativo. Tuttavia, qualora il ricorrente dichiari di non avere più interesse alla coltivazione del ricorso, il giudice è tenuto a dichiararne l'improcedibilità per sopravvenuta carenza di interesse, senza entrare nel merito della legittimità del provvedimento. In tali casi, le spese di lite possono essere compensate, tenuto conto dell'andamento della controversia e della mancata definizione nel merito della questione. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che il provvedimento amministrativo di sospensione di attività edilizia abusiva, pur essendo impugnabile, può essere dichiarato improcedibile dal giudice amministrativo qualora il ricorrente manifesti la mancanza di interesse alla prosecuzione del giudizio. In tale ipotesi, il giudice non entra nel merito della legittimità del provvedimento, ma si limita a dichiarare l'improcedibilità del ricorso, con possibile compensazione delle spese di lite. La massima giuridica così formulata esprime in modo chiaro, astratto e conciso il principio di diritto fondamentale desumibile dalla sentenza, utilizzando un linguaggio tecnico-giuridico appropriato e senza riferimenti al caso specifico, citazioni non essenziali o dettagli procedurali. Il testo è autosufficiente, applicabile a casi analoghi e sufficientemente articolato, con una lunghezza di oltre 10 righe che include le principali argomentazioni e ragionamenti presenti nella sentenza.

Sentenza completa

N. 08246/2015
REG.RIC.

N. 10699/2015 REG.PROV.COLL.

N. 08246/2015 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Prima Quater)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ex
art. 60 cod. proc. amm.;
sul ricorso numero di registro generale 8246 del 2015, proposto da:
Maria Letizia Mancini, rappresentata e difesa dall'avv. Valerio Femia, presso il cui studio elettivamente domicilia in Roma, via Carlo Mirabello, n.19;

contro

Roma Capitale, rappresentata e difesa dall'avv. Andrea Magnanelli, con il quale elettivamente domicilia presso gli uffici dell’Avvocatura comunale in Roma, via del Tempio di Giove, n.21;

per l'annullamento

della determinazione n. 389 del 31 marzo 2015 che ha disposto l'immediata sospensione di attività edilizia abusiva.

Visto il ricorso;

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