Cassazione penale Sez. I sentenza n. 19611 del 8 giugno 2006

ECLI:IT:CASS:2006:19611PEN

Massima

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Il dolo omicidiario si configura quando l'agente si rappresenta e vuole l'evento morte, indifferentemente e alternativamente rispetto ad altri eventi causalmente ricollegabili alla sua condotta cosciente e volontaria, sicché egli risponde per quello effettivamente realizzato. Ciò si desume dalla valutazione di elementi quali i mezzi usati, la direzione, l'intensità e la reiterazione dei colpi, la distanza dal bersaglio, la parte del corpo attinta, le situazioni di tempo e di luogo che favoriscono l'azione cruenta. Nell'omicidio preterintenzionale, invece, concorrono la volontà di offendere con percosse o lesioni e la mancanza dell'intenzione di uccidere, con la realizzazione di un evento più grave non voluto. La distinzione tra connivenza non punibile e concorso nel reato va individuata nel fatto che, mentre la prima postula un comportamento meramente passivo, il secondo può manifestarsi in forme che agevolino la condotta illecita, anche solo assicurando all'altro concorrente stimolo all'azione o un maggior senso di sicurezza nella propria condotta, palesando chiara adesione alla condotta delittuosa. La motivazione della sentenza di condanna deve dare conto in modo logico ed esauriente degli elementi di prova posti a fondamento dell'affermazione di responsabilità, senza che il sindacato di legittimità possa estendersi alla valutazione della sufficienza e razionalità della motivazione sulle questioni di fatto, salvo che non emergano vizi argomentativi che incidano sui requisiti minimi di esistenza e di logicità del discorso motivazionale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
PRIMA SEZIONE PENALE
Composta dagli Ill.mi Sigg.:
SOSSI MARIO - PRESIDENTE
MOCALI PIERO - CONSIGLIERE
VANCHERI ANGELO - CONSIGLIERE
PEPINO LIVIO - CONSIGLIERE
CASSANO MARGHERITA - CONSIGLIERE
ha pronunciato la seguente
SENTENZA/ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
1) Gi. Gr. N. IL (...)
avverso SENTENZA del 16/06/2005
CORTE ASSISE APPELLO di CATANZARO
visti gli atti, la sentenza ed il procedimento
udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere CASSANO MARGHERITA
Udito il Procuratore Generale in persona del dott. G. Viglietta che ha concluso per il rigetto del ricorso.
Udito, per la parte civile, l'Avv.
Udito il difensore Avv. Ri. Ad. del foro di c., che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
Con sentenza del 16 giugno 2004 il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Cosenza dichiarava Gi.…

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