Il diritto di proprietà privata è tutelato dalla Costituzione e dalla Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo. L'acquisizione di un bene immobile privato al patrimonio pubblico, in assenza di un procedimento espropriativo regolare e del previo pagamento di un'adeguata indennità, costituisce una violazione del diritto di proprietà. L'art. 43 del d.P.R. n. 327/2001, che consentiva l'acquisizione di un bene privato al patrimonio pubblico senza il rispetto delle garanzie procedimentali e sostanziali previste per l'espropriazione, è stato dichiarato incostituzionale dalla Corte Costituzionale con sentenza n. 293/2010 per violazione dei limiti fissati dalla legge delega. Pertanto, l'atto amministrativo adottato in applicazione di tale norma illegittima è affetto da illegittimità sopravvenuta e deve essere annullato. La controversia relativa al risarcimento del danno per la perdurante occupazione di un bene privato da parte della pubblica amministrazione, in assenza di un valido titolo ablatorio, rientra nella giurisdizione del giudice ordinario, in quanto attiene alla tutela di un diritto soggettivo di proprietà e non all'esercizio di un pubblico potere.