Cassazione penale Sez. III sentenza n. 47266 del 17 novembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:47266PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di un bene immobile di proprietà di un terzo estraneo al reato è legittimo quando sussistono elementi concreti e specifici, anche di natura indiziaria, che dimostrino il collegamento oggettivo tra il bene e l'attività criminosa, nonché l'assenza di buona fede del proprietario in relazione all'utilizzo illecito del bene. Il periculum in mora che giustifica il sequestro preventivo nei confronti del terzo estraneo si ravvisa nella probabilità del collegamento del bene con le attività delittuose, sulla base di elementi indicativi della sua effettiva disponibilità da parte degli indagati, anche in ragione di particolari rapporti tra il terzo titolare e gli indagati stessi. L'assenza di buona fede del proprietario, quale limite al vincolo cautelare, deve essere accertata dal giudice di merito sulla base di elementi concreti, quali la conoscenza dell'utilizzo criminoso del bene, la condivisione di tale utilizzo o la mancata adozione di misure idonee ad impedirlo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TERESI Alfredo - Presidente

Dott. SAVINO Mariapia - Consigliere

Dott. DI NICOLA Vito - Consigliere

Dott. GRAZIOSI Chiara - rel. Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 403/2013 TRIB. LIBERTA' di ROMA, del 31/03/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CHIARA GRAZIOSI;

sentite le conclusioni del PG Dott. CANEVELLI Paolo annullamento con rinvio.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza del 31 marzo 2014 il Tribunale di Roma ha rigettato l'appello presentato da (OMISSIS) avverso ordinanza del 5 aprile 2013 con cui il gip dello stesso Tribunale aveva resp…

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