Cassazione penale Sez. V sentenza n. 3188 del 25 gennaio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:3188PEN

Massima

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Il diritto di critica, espressione della libertà di manifestazione del pensiero, consente al cliente di un professionista di contestare con toni anche aspri, ma non gravemente offensivi o denigratori della persona, la scarsa diligenza e professionalità nello svolgimento dell'incarico, nonché la sproporzione degli onorari richiesti rispetto all'attività svolta, al fine di motivare la revoca del mandato conferito, anche quando la critica sia indirizzata al competente Ordine professionale per sollecitarne il controllo sul rispetto delle regole deontologiche, senza che ciò determini la configurabilità del reato di diffamazione, purché le espressioni utilizzate, pur connotate da indubbia perentorietà e durezza, non si risolvano in attacchi alla persona del professionista in quanto tale e alle sue capacità professionali in generale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del Giudice di Pace di Palermo in data 2.3.2010;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Carlo Zaza;

udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Vito D'Ambrosio, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito il difensore dell'imputato Avv. (OMISSIS), che ha conc…

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