Consiglio di Stato sentenza n. 2885 del 2017

ECLI:IT:CDS:2017:2885SENT

Massima

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Il rilascio di una concessione edilizia in sanatoria sulla base di una domanda dolosamente infedele, che abbia indotto in errore l'amministrazione comunale facendole conseguire un titolo altrimenti non rilasciabile, legittima l'esercizio del potere di annullamento d'ufficio da parte dell'amministrazione stessa, senza necessità di una specifica motivazione in ordine all'interesse pubblico prevalente, in quanto tale interesse deve ritenersi sussistente in re ipsa. L'annullamento d'ufficio di tali concessioni edilizie in sanatoria non è soggetto ai limiti temporali previsti dall'art. 21-nonies della legge n. 241/1990, in quanto tale norma è inapplicabile ratione temporis, né richiede particolari garanzie partecipative, attesa l'indole sostanzialmente vincolata di tali atti. Inoltre, l'accertamento dell'infedeltà della domanda di condono, anche in assenza di dolo penale, è sufficiente a legittimare l'esercizio del potere di autotutela, senza che rilevi il tempo trascorso dal rilascio della concessione, né l'affidamento del privato sulla legittimità del titolo ottenuto. L'ordine di demolizione delle opere edilizie conseguente all'annullamento delle concessioni in sanatoria non necessita di ulteriore motivazione, essendo anch'esso atto vincolato.

Sentenza completa

Pubblicato il 14/06/2017

N. 02885/2017REG.PROV.COLL.

N. 01502/2007 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso in appello numero di registro generale 1502 del 2007, proposto dal Comune di Monte San Giusto, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato Giuseppe Carassai, con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato Lucio Anelli in Roma, via della Scrofa, 47;

contro

Pecci Gianfranco e Cudini Gilia, rappresentati e difesi dagli avvocati Amedeo Mazzocconi, e Stefano Massimiliano Ghio, con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato Andrea Del Vecchio in Roma, viale delle Milizie, 22;

nei confronti di

Casarola Blandina, Rogani Fabrizio, non costituiti in giudizio;

per la riforma

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