Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 7215 del 2016

ECLI:IT:TARLAZ:2016:7215SENT

Massima

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Il decreto del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo che dichiara di interesse storico-artistico, ai sensi dell'art. 10, comma 4, lett. g) del D.lgs. n. 42/2004, un complesso urbano e prescrive il divieto generalizzato di ogni forma di utilizzo del suolo pubblico a fini commerciali, senza il previo coinvolgimento e l'intesa con la Regione e il Comune competenti, come richiesto dall'art. 52, comma 1-ter, del D.lgs. n. 42/2004 a seguito della sentenza della Corte Costituzionale n. 140/2015, è illegittimo per violazione del riparto di competenze tra Stato, Regioni e Comuni in materia di tutela e valorizzazione dei beni culturali. Le misure di tutela indiretta che incidono sull'esercizio di attività commerciali su aree pubbliche devono essere adottate d'intesa tra le diverse amministrazioni competenti, nel rispetto dei principi di leale collaborazione istituzionale e di proporzionalità, bilanciando adeguatamente gli interessi pubblici e privati coinvolti.

Sentenza completa

N. 11648/2015
REG.RIC.

N. 07215/2016 REG.PROV.COLL.

N. 11648/2015 REG.RIC.

N. 14435/2015 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Ter)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 11648 del 2015, proposto da:
Società Penelope Srl, Società Benucci Srl, ciascuna in persona dei rispettivi legali rappresentanti
pro tempore,
rappresentate e difese dagli avv. Giuseppe Lavitola, Raffaella Roccucci, con domicilio eletto presso Studio Legale Lavitola in Roma, Via Costabella, 23;

contro

Roma Capitale, in persona del Commissario Straordinario
pro tempore,
rappresentata e difesa dall'avv.Alessandro Rizzo, domiciliata in Roma, Via Tempio di Giove, 21;
Ministero per i Beni e le Attività Culturali, in persona del Ministro
pro tempore, <…

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