Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 26851 del 20 giugno 2014

ECLI:IT:CASS:2014:26851PEN

Massima

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Il delitto di istigazione alla corruzione di cui all'art. 322 c.p. si configura quando l'offerta di denaro o altra utilità al pubblico ufficiale, affinché compia un atto contrario ai doveri del suo ufficio, sia idonea a creare anche soltanto il rischio di accettazione da parte del destinatario, valutata secondo un criterio ex ante e alla luce di tutte le circostanze del caso concreto, tra cui l'entità della violazione sollecitata, le condizioni personali e patrimoniali delle parti, il contesto di tempo e di luogo. L'idoneità dell'offerta a turbare il pubblico ufficiale non richiede che essa sia caratterizzata da adeguata serietà, potendo anche un'offerta di modesto valore integrare il reato, purché non sia del tutto trascurabile in relazione alle condizioni economiche dei soggetti coinvolti e non comporti per il pubblico ufficiale particolari difficoltà nell'accettarla. La valutazione di tali elementi è rimessa al ragionevole apprezzamento del giudice di merito, sindacabile in sede di legittimità solo in caso di assenza o palese incongruenza della motivazione. L'inutilizzabilità di una prova, come la registrazione di un colloquio effettuata dalla polizia giudiziaria senza autorizzazione, non determina automaticamente l'annullamento della decisione di condanna, dovendo il ricorrente dimostrarne la decisività ai fini del provvedimento impugnato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio S. - Presidente

Dott. LEO Guglielmo - rel. Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto nell'interesse di:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Bari n. 3113 del 16/11/2012;

Visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta in pubblica udienza dal consigliere Dott. LEO Guglielmo;

udite le conclusioni del Procuratore generale, in persona del sostituto Dott. GERACI Vincenzo, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. E' i…

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