Cassazione penale Sez. II sentenza n. 47024 del 26 novembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:47024PEN

Massima

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Il dolo del reato di ricettazione può essere desunto anche dall'omessa o non attendibile indicazione della provenienza del bene da parte dell'imputato, in quanto tale condotta è logicamente spiegabile con un acquisto in mala fede e rivela la volontà di occultamento. Ai fini della concessione di sanzioni sostitutive o misure alternative alla detenzione, il giudice deve valutare i criteri direttivi fissati dall'art. 133 c.p., che risultano rilevanti anche ai sensi della L. n. 689/1981, art. 58. Il diniego di tali benefici può essere adeguatamente motivato sulla base di un complessivo, sfavorevole apprezzamento di tali parametri, senza che ciò comporti violazione di legge.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI ((omissis)) - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) n. il (OMISSIS);

avverso la SENTENZA della Corte di Appello di Genova del 13.6.2012;

Udita la relazione fatta dal Consigliere Dr. PRESTIPINO ANTONIO;

Sentito il Procuratore Generale, Dr. ((omissis)), che ha concluso per l'annullamento con rinvio della sentenza impugnata limitatamente alla sanzione sostituiva, e per il rigetto nel resto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Ha proposto ricorso per cassazione, avverso la sentenza della Corte di Appel…

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