Cassazione penale Sez. II sentenza n. 46872 del 13 novembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:46872PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare la persistenza delle esigenze cautelari ai fini della revoca o sostituzione della misura della custodia cautelare in carcere, deve considerare in modo concreto e specifico gli elementi probatori e investigativi che dimostrino il pericolo di reiterazione della condotta criminosa, senza poter desumere automaticamente tale pericolo dalla sola gravità dei reati contestati. Tuttavia, il giudice può legittimamente tener conto dei precedenti penali dell'imputato e della sua spiccata propensione a tenere condotte recidivanti, nonché di elementi indiziari come il contenuto di intercettazioni ambientali, anche se relative a procedimenti conclusi con assoluzione, purché valutati in modo logico e coerente. La durata della carcerazione preventiva e le condizioni di salute dell'imputato, pur rilevanti, non costituiscono di per sé fattori sufficienti ad escludere o attenuare le esigenze cautelari, dovendo il giudice valutare complessivamente tutti gli elementi del caso concreto. Infine, il giudice non è tenuto a motivare in modo specifico sull'"eccezionalità" delle esigenze cautelari, salvo che ricorrano le ipotesi di cui all'art. 275, comma 4, c.p.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IANNELLI Enzo - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. ALMA ((omissis)) - est. Consigliere

Dott. DI MARZIO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso ex articolo 310 cod. proc. pen. proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la ordinanza n. 481/14 in data 13/5/2014 del Tribunale di Milano in funzione di giudice del riesame;

visti gli atti, l'ordinanza e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis))ia ALMA;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. CEDRANGOLO Oscar, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.

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