Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 7206 del 2013

ECLI:IT:TARLAZ:2013:7206SENT

Massima

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Il giudice amministrativo, nell'esercizio del proprio sindacato sulla legittimità degli atti della pubblica amministrazione, è tenuto a rispettare il giudicato formatosi sulle precedenti valutazioni della stessa amministrazione, senza poter procedere a una nuova ed autonoma valutazione dei titoli e requisiti dei candidati. Pertanto, l'amministrazione è vincolata alle statuizioni contenute nella sentenza passata in giudicato, non potendo disattenderle o eluderle in sede di riesame, pena la nullità del provvedimento adottato in violazione del giudicato, ai sensi dell'art. 21-septies della legge n. 241/1990. Il giudice, in tali casi, deve annullare il provvedimento impugnato per violazione ed elusione del giudicato, senza poter procedere a una nuova valutazione discrezionale dei titoli, essendo tenuto a dare esecuzione alle specifiche indicazioni contenute nella precedente sentenza passata in giudicato. Tale principio trova applicazione anche nelle procedure concorsuali e selettive della pubblica amministrazione, laddove il giudice abbia già accertato e definito, con sentenza passata in giudicato, la corretta valutazione di determinati titoli o requisiti dei candidati, non consentendo all'amministrazione di disattendere tali statuizioni in sede di riesame. Il rispetto del giudicato costituisce, infatti, un principio fondamentale dell'ordinamento, volto a garantire la certezza dei rapporti giuridici e l'effettività della tutela giurisdizionale, imponendo all'amministrazione di conformarsi alle decisioni definitive del giudice, senza poter rimettere in discussione le valutazioni e gli accertamenti già compiuti con efficacia di giudicato.

Sentenza completa

N. 08001/2010
REG.RIC.

N. 07206/2013 REG.PROV.COLL.

N. 08001/2010 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Prima Bis)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 8001/2010, proposto da:
((omissis)), rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso lo stesso in Roma, via G. ((omissis)), 19;

contro

Ministero dell'Interno, rappresentato e difeso dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliata per legge in Roma, via dei Portoghesi, 12;

nei confronti di

((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), n.c.;

per l'annullamento del provvedimento

che conferma la sua mancata ammissione al Corso di formazione per l’accesso alla qualifica di dirigente del Corpo nazionale dei VV.F.. (Verbale del C.d.A. del…

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