Consiglio di Stato sentenza n. 625 del 2019

ECLI:IT:CDS:2019:625SENT

Massima

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Il Ministero competente, nell'esercizio del potere di controllo di legittimità sull'autorizzazione paesaggistica rilasciata dall'ente locale, può annullare il provvedimento comunale qualora rilevi che esso sia viziato da carenza di motivazione in relazione alla compatibilità delle opere abusive realizzate con il vincolo paesaggistico esistente sull'area, senza che ciò comporti un'indebita sovrapposizione del proprio giudizio di merito a quello dell'amministrazione competente. Infatti, il Ministero, pur non potendo disporre l'annullamento dell'autorizzazione per ragioni di merito, può vagliare la legittimità dell'atto comunale sotto il profilo dell'eccesso di potere, qualora l'autorità che ha emesso il nulla osta non abbia adeguatamente motivato le ragioni della compatibilità paesaggistica. In tal caso, l'annullamento dell'autorizzazione comunale da parte del Ministero, per carenza di motivazione, non si configura come un'indebita sostituzione del proprio giudizio di merito, ma come un legittimo esercizio del potere di controllo di legittimità, volto a garantire il rispetto del vincolo paesaggistico imposto sull'area. Pertanto, il Ministero, nell'ambito del procedimento di rilascio dell'autorizzazione paesaggistica in sanatoria, non ha l'obbligo di suggerire soluzioni per rendere compatibili con il vincolo gli interventi abusivi realizzati, essendo sufficiente che esso rilevi la carenza motivazionale dell'atto comunale, senza dover proporre alternative progettuali. Inoltre, il procedimento di rilascio dell'autorizzazione paesaggistica, essendo unitario e composto anche dalla fase di riesame da parte dello Stato, non richiede la comunicazione di avvio del procedimento di annullamento, in quanto trattasi di un unico procedimento attivato su istanza del privato. Infine, la preesistenza del vincolo paesaggistico rispetto all'adozione del Piano paesaggistico regionale comporta che quest'ultimo sia in diretta dipendenza dal primo, il quale costituisce il parametro di riferimento per la valutazione della compatibilità degli interventi.

Sentenza completa

Pubblicato il 25/01/2019

N. 00625/2019REG.PROV.COLL.

N. 01559/2014 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1559 del 2014, proposto da ((omissis)), rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)), ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio di quest’ultimo in Roma, via ((omissis)), n. 116;

contro

il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, in persona del Ministro in carica, rappresentato e difeso dall’Avvocatura generale dello Stato, con domicilio legale in Roma, via dei Portoghesi, n. 12;

per la riforma

della sentenza del Tribunale amministrativo regionale per la Toscana, Sezione Terza, n. 962/2013, resa tra le parti e concernente: annullamento di un’autorizzazione …

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