Il provvedimento di revoca della patente di guida, adottato dall'autorità amministrativa competente, è soggetto al sindacato giurisdizionale del giudice amministrativo, il quale è chiamato a verificare la legittimità dell'atto sotto il profilo della sussistenza dei presupposti di fatto e di diritto che ne hanno giustificato l'adozione. In particolare, il giudice amministrativo deve accertare che il provvedimento di revoca sia stato adottato nel rispetto dei principi di legalità, imparzialità e buon andamento dell'azione amministrativa, nonché nel rispetto del diritto di difesa e del contraddittorio dell'interessato. Inoltre, il giudice deve valutare la proporzionalità della misura adottata, verificando che essa risulti adeguata e non eccessiva rispetto alla finalità perseguita dall'Amministrazione. Qualora il provvedimento di revoca della patente di guida sia ritenuto illegittimo, il giudice amministrativo è tenuto ad annullarlo, ripristinando la situazione giuridica preesistente. In tali ipotesi, il ricorrente ha diritto al ristoro del danno patrimoniale e non patrimoniale subito a causa dell'illegittima adozione del provvedimento, nel rispetto dei principi di effettività della tutela giurisdizionale e di integrale riparazione del pregiudizio arrecato.