Cassazione penale Sez. II sentenza n. 8913 del 1 marzo 2019

ECLI:IT:CASS:2019:8913PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere si differenzia dal concorso di persone nel reato continuato per il carattere tendenzialmente permanente o stabile del vincolo associativo, diretto alla realizzazione di un più ampio programma criminoso, a differenza dell'accordo occasionale legato alla commissione di uno o più reati ben individuati. Ai fini dell'applicazione di una misura cautelare, è sufficiente qualunque elemento probatorio idoneo a fondare un giudizio di qualificata probabilità sulla responsabilità dell'indagato, senza che sia necessario il rispetto dei medesimi criteri richiesti per il giudizio di merito. Tuttavia, la valutazione delle esigenze cautelari, in particolare del pericolo di reiterazione del reato, deve essere effettuata con riferimento alla concretezza e attualità di tale pericolo, tenendo conto della vicinanza temporale ai fatti in cui si è manifestata la potenzialità criminale dell'indagato e della presenza di elementi indicativi dell'effettività del rischio di commissione di ulteriori reati, senza poter desumere automaticamente tale pericolo dalla sola gravità del titolo di reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CERVADORO Mirella - Presidente

Dott. BORSELLINO Maria Daniela - Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierluigi - Consigliere

Dott. AIELLI Lucia - Consigliere

Dott. COSCIONI Giuseppe - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 26/07/2018 del TRIB. LIBERTA' di CALTANISSETTA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. GIUSEPPE COSCIONI;
sentite le conclusioni del PG Dr. COCOMELLO ASSUNTA, che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;
Udito il difensore dell'indagato, Avv. (OMISSIS), il quale ha insistito per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 3 aprile 2018, il giudice pe…

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