La modifica della destinazione d'uso di un locale da garage a camera residenziale, realizzata all'interno di un immobile edificato agli inizi degli anni '60 in zona vincolata paesaggisticamente, non è sanzionabile ai sensi degli artt. 31 del D.P.R. n. 380/2001 e 167 del D.Lgs. n. 42/2004, in quanto tale intervento, effettuato prima dell'entrata in vigore della Legge Ponte n. 765/1967, rientra nel regime di esenzione dall'obbligo di preventiva acquisizione di titolo edilizio previsto dalla previgente normativa (L. n. 1150/1942) per gli interventi realizzati al di fuori dei centri abitati, come nel caso di specie, in assenza di strumentazione urbanistica comunale. Inoltre, la modifica interna non ha comportato alterazioni dell'aspetto esteriore del fabbricato, risultando quindi irrilevante sotto il profilo paesaggistico. La successiva acquisizione di titoli edilizi (DIA e permesso di costruire in sanatoria) ha ulteriormente confermato la destinazione residenziale dell'immobile, senza che la P.A. abbia mai proceduto all'annullamento di tali provvedimenti. Pertanto, l'ordine di demolizione risulta illegittimo per carenza assoluta del presupposto, difetto di motivazione e di istruttoria, nonché per violazione del principio di proporzionalità, considerata la natura meramente interna dell'intervento e l'affidamento ingenerato nel privato sulla legittimità della propria situazione abitativa, consolidatasi da oltre cinquant'anni.