Cassazione penale Sez. I sentenza n. 44262 del 23 ottobre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:44262PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La continuazione tra più reati, che comporta un trattamento sanzionatorio più favorevole, presuppone l'accertamento di un'anticipata ed unitaria ideazione di più violazioni della legge penale, desumibile da indici esterni significativi quali l'omogeneità delle condotte, la vicinanza temporale, la sistematicità e le abitudini di vita del reo, senza che tale accertamento possa essere affidato a mere congetture o presunzioni. Inoltre, lo stato di tossicodipendenza del reo può giustificare l'unicità del disegno criminoso, purché sussistano anche le altre condizioni individuate dalla giurisprudenza per la sussistenza della continuazione. Il giudice di merito deve procedere a tale accertamento in modo adeguatamente motivato, senza incorrere in travisamenti fattuali o illogicità, essendo il relativo apprezzamento insindacabile in sede di legittimità salvo vizi logici o errori di diritto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. NOVIK ((omissis)) - Consigliere

Dott. DI TOMASSI Mariastefania - Consigliere

Dott. BONITO Francesc - rel. Consigliere

Dott. SANDRINI ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 938/2012 CORTE APPELLO di ROMA, del 30/07/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. FRANCESCO MARIA SILVIO BONITO;

lette le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), il quale ha chiesto l'annullamento con rinvio della ordinanza impugnata.

RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO

1. Avverso l'ordinanza della Corte di appello di Roma, in funzione di giudice dell'esecu…

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