Cassazione penale Sez. II sentenza n. 48102 del 24 dicembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:48102PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel sindacare la motivazione di un provvedimento cautelare, non deve sostituire la propria valutazione di merito a quella del giudice di merito, ma deve limitarsi a verificare la compatibilità della motivazione con il senso comune e con i limiti di una plausibile opinabilità di apprezzamento. Il ricorso per cassazione è inammissibile quando manchi l'indicazione della correlazione tra le ragioni argomentate dalla decisione impugnata e quelle poste a fondamento dell'atto di impugnazione, che non può ignorare le affermazioni del provvedimento censurato, senza cadere nel vizio di aspecificità. In tali casi, il ricorso è dichiarato inammissibile e il ricorrente è condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma equitativamente fissata a favore della cassa delle ammende, in ragione dei motivi dedotti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAGANO Filiberto - Presidente

Dott. CURZIO Pietro - Consigliere

Dott. POLICHETTI Renato - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Avvocato D'ACQUI' Giuseppe, quale difensore di TE. Pi. (n. l'(OMESSO));

avverso l'ordinanza del Tribunale di Caltanissetta, in data 28/07/2008.

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dott. Adriano Iasillo.

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale Dott. Mario Iannelli, il quale ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

Con ordinanza de…

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