Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'accogliere il ricorso per l'esecuzione del giudicato formatosi su un decreto decisorio della Corte d'Appello di Roma che aveva accolto la domanda di equa riparazione ex legge Pinto, afferma il principio per cui, rispettate le formalità procedurali e persistendo l'inadempimento del debitore, il giudice deve ordinare all'Amministrazione soccombente di dare piena ed integrale esecuzione al titolo azionato, disponendo il pagamento in favore del ricorrente delle somme spettanti entro un termine prestabilito. Tuttavia, il giudice non ritiene di dover fissare una penalità di mora per l'eventuale ulteriore violazione del giudicato, in considerazione della peculiarità della materia e delle specifiche difficoltà nell'adempimento, collegate all'esistenza di vincoli normativi e di bilancio e, in generale, allo stato della finanza pubblica. Inoltre, per l'ipotesi di persistente inottemperanza, il giudice nomina sin d'ora un Commissario ad acta, individuato tra i dirigenti dell'Amministrazione giudiziaria, il quale provvederà all'esecuzione del giudicato nei successivi novanta giorni, senza che sia dovuto alcun compenso per tale attività.