Cassazione penale Sez. V sentenza n. 27563 del 26 giugno 2023

ECLI:IT:CASS:2023:27563PEN

Massima

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Il furto commesso nell'androne di un palazzo, luogo che costituisce pertinenza di privata dimora, integra il reato di furto in luogo di privata dimora di cui all'art. 624-bis c.p., a prescindere dal legame tra la persona offesa e il luogo, essendo sufficiente che il fatto si sia verificato in un'area riconducibile alla sfera di riservatezza e protezione della privata dimora. Inoltre, l'imputato che fornisce false generalità alla polizia giudiziaria in sede di identificazione, pur essendo titolare del diritto al silenzio, commette il reato di false dichiarazioni sulla identità o su qualità personali proprie o di altri di cui all'art. 495 c.p., non potendo invocare la scriminante dell'esercizio di una facoltà legittima, in quanto vige l'obbligo di fornire le proprie generalità secondo verità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Presidente

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. PILLA Egle - Consigliere

Dott. MOROSINI E.M. - rel. Consigliere

Dott. FRANCOLINI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 13/09/2022 della CORTE di APPELLO di BOLOGNA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
sentita la relazione svolta dal consigliere Elisabetta Morosini;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Lignola Ferdinando, che ha chiesto di rigettare il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata la Corte di appello di Bologna ha confermato la condanna di (OMISSIS) per il …

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