Cassazione penale Sez. II sentenza n. 4871 del 10 febbraio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:4871PEN

Massima

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Il ricorso avverso l'ordinanza di conferma della custodia cautelare in carcere deve essere dichiarato inammissibile qualora la parte ricorrente rinunci espressamente al ricorso stesso. In tal caso, il giudice è tenuto a condannare il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma equitativamente determinata a favore della cassa delle ammende, ravvisandosi profili di colpa nella determinazione della causa di inammissibilità. Il principio di diritto affermato mira a sanzionare l'abuso del diritto di impugnazione, tutelando l'economia processuale e disincentivando l'utilizzo strumentale degli strumenti di gravame. La massima si fonda sull'esigenza di garantire l'effettività della tutela giurisdizionale e la ragionevole durata del processo, evitando che il sistema giudiziario venga appesantito da ricorsi meramente dilatori o pretestuosi. Essa si applica ogni qualvolta il ricorso venga dichiarato inammissibile per rinuncia espressa della parte, indipendentemente dalla natura civile, penale o amministrativa del procedimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

De. Gu. An. Ma. (nato il (OMESSO));

avverso l'ordinanza del Tribunale del Riesame di Campobasso, in data 26.07.2010;

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dr. ((omissis));

sentita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale Dr. ((omissis)), il quale ha concluso chiedendo la dichiarazione di inammissibilita' del ricorso.

Osserva:

MOTIVI DELLA DECISIONE

Avverso l'ord…

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