Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 7464 del 16 febbraio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:7464PEN

Massima

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La presunzione di illecita accumulazione patrimoniale di cui all'art. 12-sexies del D.L. n. 306/1992 non opera nei confronti di beni e valori derivanti da attività economiche lecite, ancorché non dichiarate al fisco, in quanto la norma attribuisce idoneità a giustificare la provenienza dei beni tanto al reddito dichiarato quanto all'attività economica svolta. Pertanto, il giudice, ai fini del sequestro preventivo, è tenuto a valutare compiutamente tutte le disponibilità patrimoniali dell'indagato, anche quelle derivanti da attività lecite ma non denunciate, nonché le eventuali entrate conseguite mediante la dismissione di beni immobili, al fine di verificare la sussistenza del requisito della sproporzione tra i beni sequestrati e i redditi dichiarati. L'omesso esame di tali elementi, che risultano decisivi per l'accertamento del fatto, integra una violazione di legge per mancanza di motivazione, censurabile con ricorso per cassazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Presidente

Dott. MOGINI Stefano - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. CORBO Antonio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza in data 20/05/2016 del Tribunale di Frosinone;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
lette la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio dell'ordinanza impugnata.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza emessa i…

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