Il reato di associazione con finalità di terrorismo anche internazionale, di cui all'art. 270-bis c.p., è configurabile quando sussistono gravi indizi di colpevolezza circa l'inserimento dell'indagato in una cellula terroristica organizzata, dedita ad attività di proselitismo radicalista, finanziamento di terroristi e collegamenti con altre cellule attive in Italia e all'estero, nonché di istigazione all'odio e alla violenza nei confronti di determinate etnie o gruppi religiosi, ai sensi dell'art. 3, comma 3, lett. b), della L. n. 654/1975. In tali casi, la gravità indiziaria e le esigenze cautelari, quali il concreto pericolo di fuga e di reiterazione del reato, possono giustificare l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, in ossequio ai principi di adeguatezza e proporzionalità, in considerazione dell'elevata pericolosità sociale del soggetto e dell'impossibilità di prevedere un trattamento sanzionatorio che non superi il limite del beneficio della sospensione condizionale della pena.