La confisca di prevenzione patrimoniale è una misura di carattere preventivo e non sanzionatorio, finalizzata a sottrarre i patrimoni illecitamente accumulati alla disponibilità di determinati soggetti socialmente pericolosi che non possano dimostrarne la legittima provenienza. La legittimità costituzionale e convenzionale di tale istituto è assicurata dalla possibilità per il proposto e i terzi titolari di beni confiscati di fornire prova contraria e liberatoria, attraverso la dimostrazione della legittimità degli acquisti in virtù di impiego di lecite fonti reddituali. Pertanto, il giudice di merito può disporre la confisca di un bene immobile realizzato con somme di denaro di illecita provenienza che si rivelino assorbenti in tutto o in gran parte rispetto al valore del bene, anche se insistente su terreno di provenienza lecita, in quanto i due beni, sul piano economico e funzionale, devono essere valutati unitariamente, non potendo essere suscettibili di una utilizzazione separata. La pericolosità sociale si trasferisce all'intera "res" per via della sua illecita acquisizione da parte di un soggetto socialmente pericoloso, in quanto rientrante in una delle categorie previste dalla normativa di settore, e ad essa inerisce in via permanente e tendenzialmente indissolubile. Pertanto, la confisca può colpire l'intero complesso immobiliare, riconoscendo agli aventi diritto il credito relativo agli incrementi e addizioni lecitamente finanziati, senza violare il principio di proporzionalità.