Il falso materiale commesso dal privato in certificati o autorizzazioni amministrative, come la patente di guida o il contrassegno assicurativo, si consuma con la semplice formazione del documento falso, a prescindere dalla sua effettiva spendibilità o uscita dalla disponibilità dell'autore. Il reato sussiste anche quando il falso non sia immediatamente riconoscibile "ictu oculi", purché non sia così grossolano da risultare inidoneoa ingannare chiunque. L'alterazione di elementi essenziali del documento, come la data di scadenza, integra il reato di falsità materiale, a prescindere dalla regolarità della copertura assicurativa sottostante, essendo sufficiente la falsa attestazione contenuta nel contrassegno. Il dolo del reato di falso non richiede la consapevolezza dell'idoneità del documento falsificato a trarre in inganno, essendo sufficiente la volontà di alterare il documento, anche se l'autore ritenga il proprio operato innocuo.