La realizzazione di infrastrutture passive per la telefonia mobile, quali stazioni radio base (SRB), costituisce opera di urbanizzazione primaria e di pubblica utilità, compatibile con ogni destinazione urbanistica e localizzabile in maniera ramificata su tutto il territorio comunale, al fine di garantire la copertura del segnale radiomobile. Pertanto, il Comune, pur potendo individuare aree preferenziali per l'installazione di tali impianti attraverso apposita regolamentazione, non può imporre un divieto generalizzato di installazione al di fuori di tali siti, dovendo valutare, in concreto, la possibilità di autorizzare l'installazione anche in aree diverse, qualora ciò sia necessario per assicurare la copertura del servizio, in particolare quando l'installazione sia funzionale all'attuazione di un progetto nazionale di diffusione della rete 5G finanziato con fondi pubblici. Il Comune, in tali casi, è tenuto a considerare il peculiare contesto normativo e fattuale in cui si inserisce l'intervento, senza applicare acriticamente la disciplina regolamentare ordinaria, e a motivare adeguatamente il diniego, anche in relazione alla idoneità delle aree alternative indicate. L'operatore, dal canto suo, è onerato di fornire idonea documentazione tecnica a supporto della scelta localizzativa, dimostrando l'inidoneità delle aree preferenziali indicate dal Comune a garantire la copertura richiesta.