Cassazione penale Sez. II sentenza n. 26133 del 5 luglio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:26133PEN

Massima

Massima ufficiale
In tema di diffamazione a mezzo stampa, nella nozione di "stampa" di cui all'art. 595 comma terzo c.p. vanno ricomprese tutte le riproduzioni grafiche, come i manifesti e i volantini, ottenute con qualsiasi mezzo meccanico, sia esso un ciclostile, una fotocopiatrice o un computer, atteso che per la configurabilità del reato è sufficiente che la riproduzione sia destinata alla diffusione ad una indifferenziata cerchia di persone, mentre è del tutto irrilevante lo strumento utilizzato per ottenerla o il numero di copie ottenuto. (Fattispecie relativa alla diffusione di un volantino contenente frasi oscene ed offensive nei confronti della vittima ed affisso nelle cabine telefoniche della città dove la stessa viveva).

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI Secondo L. - Presidente

Dott. TADDEI Margherita B. - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

avv. Tracio Francesco difensore di: In. Gi. nato a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Messina, sezione 1 penale, in data 15.3.2010;

Sentita la relazione fatta, in pubblica udienza, dal consigliere Dott. Mirella Cervadoro;

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, nella persona del Dr. Delehaye Enrico, il quale ha concluso chiedendo che il ricorso venga dichiarato inammissibile.

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